28.a domenica Ordinario - Sito di don Antonello

Vai ai contenuti

28.a domenica Ordinario

Liturgia della Parola > Tempo Ordinario
28.a domenica Ordinario


È molto importante che tutti noi, nella nostra vita abbiamo il dono della sapienza per poter fare le nostre scelte, però, non la sapienza umana, ma la sapienza che proviene da Dio, la sapienza che ci viene dalla sua Parola e dall’osservanza della Legge. Noi, nelle nostre scelte, al primo posto mettiamo sempre la salute, la ricchezza, la bellezza e altri valori, e, raramente cerchiamo quella che è la volontà di Dio e che cosa dobbiamo fare per raggiungerla.
L’autore del Libro della Sapienza nel brano odierno ci dice "Pregai e mi fu elargita la prudenza, implorai e venne in me lo Spirito di Sapienza". L’autore di questo brano, alla ricchezza, al potere, persino alla salute e alla bellezza, preferisce la Sapienza che è l'unica che può assicurare all'uomo la felicità e il benessere. La vera felicità ce la dona la Sapienza, che è la presenza di Dio nella nostra vita, la vera felicità è partecipare alla vita stessa di Dio, e la vera felicità non ce la danno né la ricchezza, né il benessere o la salute, e neppure la bellezza. Nelle nostre preghiere, quando ci rivolgiamo al Signore, non chiediamo cose umane e materiali, ma chiediamo il dono della Sapienza, il dono dello Spirito!
Il brano evangelico oggi ci presenta l’esperienza di “un tale” che si avvicina da Gesù e gli chiede: “Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?”. È questo anche il nostro desiderio, tutti noi vorremmo vivere in eterno uniti a Dio Padre. Ma non basta solo desiderarlo, ci deve essere un impegno continuo per raggiungerlo: abbiamo bisogno che sia lo spirito di sapienza a guidarci.
Questo giovane che si rivolge al Signore è pieno di slancio, ha grandi progetti, e alla fine, invece, se ne va scuro in volto e rattristato. È impegnativo seguire la Parola di Dio perché è sempre scomoda; anche il brano della lettera agli Ebrei ci dice, infatti, che “la parola di Dio è viva, efficace” e penetra nel nostro profondo. La Parola di Dio non è qualcosa che passa e ci lascia indifferenti. Ascoltare la Parola di Dio vuol dire che devo viverla e metterla in pratica nella mia vita. Gesù ha visto la buona volontà di questo giovane e lo esorta ad abbandonare tutto e a seguirlo. Ma questo giovane era troppo legato alle sue ricchezze, non lo ha seguito, “e se ne andò rattristato”. Gesù gli ha chiesto di capovolgere la sua vita, e anche a noi dice che i veri valori che dobbiamo cercare non devono essere le cose e le ricchezze a cui teniamo tanto, ma il vero bene è seguire il Signore e amare i nostri fratelli.
È duro seguire il Signore! “Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito”, esclama Pietro, e potremmo esclamarlo anche noi: “Cosa avremo in cambio?”. Avremo cento volte tanto, e avremo una vita moltiplicata.
Dobbiamo lasciare tutto, per avere tutto e averne di più. “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna”

Torna ai contenuti