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Immacolata Concezione

Liturgia della Parola > Tempo di Avvento
Immacolata Concezione di Maria



“Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe”: sono queste le parole che Dio rivolge al serpente, al demonio, dopo il peccato commesso dai primi uomini, Adamo ed Eva, e questa promessa di Dio è chiamata il “protovangelo”, il primo Vangelo: è la “buona notizia”.
Celebrando questa Solennità, come brano del Vangelo ci viene proposto quello della Annunciazione a Maria che sarebbe diventata la Madre del Salvatore: questo brano ci mostra che Dio è fedele alla promessa che aveva fatto, e chiamando Maria, realizza il suo piano di salvezza per tutti gli uomini.
Questo tempo di Avvento è segnato principalmente dalla presenza di due personaggi: da Giovanni il Battista, che prepara il popolo ebreo, e tutti noi, ad accogliere il Signore, e da Maria Santissima. Questo brano della Annunciazione, nell’Avvento è presente due volte: oggi, per l’Immacolata Concezione, e anche la quarta domenica, quando è imminente il Natale. E questo è segno che Maria è importante per la nostra salvezza.
Certe volte anche noi abbiamo pensato che Maria sia stata privilegiata per essere nata “Immacolata”, ma se pensiamo così questa festa può essere solo una esaltazione di Maria, ma che a noi non offre nulla di concreto. Dobbiamo sempre tenere presente la condizione di peccato in cui ci troviamo. Adamo ed Eva hanno commesso il “peccato originale”, e noi subiamo le conseguenze di questo peccato che noi non abbiamo commesso. Può sembrarci assurdo! Ma il “Peccato originale” è una situazione che si è creata, cioè la lontananza da Dio, e anche noi e la nostra società viviamo la lontananza da Dio. Ecco perché il “peccato originale”, lontananza da Dio, è ancora presente nel nostro mondo.
Molte volte il peccato è una abitudine, un ideale di vita; abbiamo il desiderio di avere, di possedere, desideriamo il prestigio, l’affermazione personale; tutto questo entra a far parte della nostra mentalità. Siamo disposti ad accettare la mentalità corrente, siamo ingiusti con gli altri, pensiamo solo ai nostri interessi, seguiamo la cultura della moda, ecc., senza saper scegliere quello che è veramente giusto e valido. Ci giustifichiamo dicendo che “tanto non c’è nulla da fare”, “tanto fanno tutti così”, e continuiamo nel nostro peccato. Il “peccato originale” è un ambiente inquinato, contagioso, che ci attrae.
Il peccato, non fa parte della nostra natura umana, ma è una condizione in cui ci troviamo, ma che può essere sconfitta, come è riuscita a fare Maria che ha accolto e vissuto la Parola di Dio. Maria entra in una relazione nuova con Dio, rinnova la sua alleanza ed entra in un rapporto di fiducia con il Signore, a differenza di Adamo e di Eva che non furono capaci di resistere alla tentazione perché volevano essere come Dio. È la stessa situazione che ancora oggi vive tutta l’umanità. Il “sì” che risponde Maria a Dio è l’inizio della nostra redenzione, e apre le porte a Dio che viene nella nostra umanità.
Come ci dice Paolo, questa di essere immacolati è anche la nostra vocazione: “Ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a Lui, nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi”.
Come ha fatto Maria, cerchiamo di rispondere sempre “sì” a Dio, in ogni momento della nostra vita, nella gioia e nei momenti della sofferenza.
“Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”.

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