Assunzione di Maria
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Assunzione di Maria in Cielo
Il brano dell’Apocalisse ci riferisce queste parole: “Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle”. E questa donna di cui ci parla è Maria Santissima, che è stata assunta in Cielo con la sua anima e il suo corpo, la festa che oggi stiamo celebrando. Questa solennità dell’Assunzione di Maria, può sembrarci solo un lodare e riconoscere questo privilegio che ha avuto Maria, ma che non ci riguarda, che non interessa ciascuno di noi. Ma, celebrare la festa della Assunta non vuol dire solo che dobbiamo esaltare Maria per questo dono che ha ricevuto, ma celebrare questa festa significa, piuttosto, che siamo invitati a riflettere su quale è il nostro destino come uomini, e come dobbiamo vivere la nostra vocazione nella realtà in cui ci troviamo.
Questa festa che stiamo celebrando, ci riguarda tutti, perché ci mostra quella che sarà anche la nostra condizione futura a cui Dio ci ha chiamati: anche noi saremo assunti in cielo con il nostro corpo e la nostra anima, se saremo fedeli alla nostra vocazione, come lo è stata Maria. Le Letture odierne ci mostrano come dobbiamo comportarci per restare fedeli alla nostra vocazione.
Come ci mostra la prima lettura, nella nostra famiglia e nella società, ci troviamo immersi nel predominio e nella vastità del male: il nostro compito è quello di generare un mondo nuovo. Maria, come genera un mondo nuovo? Non genera il mondo nuovo perché è madre di Gesù, ma genera un mondo nuovo perché aderisce alla Parola di Dio e la vive quotidianamente: ama il Figlio rispettando e accogliendo la sua vocazione, e soffre con Lui accompagnandolo fino al Calvario.
Siamo in un mondo in cui cresce la mentalità della “morte”: per il nostro benessere stiamo distruggendo il creato (con molti popoli che hanno fame e sete); c’è un uso impressionante delle droghe, in molti non c’è più l’interesse per qualcosa di nuovo, dilaga la violenza, l’egoismo, la volgarità. E, forse, anche in noi è presente questa mentalità della “morte”. Siamo contrari a questa mentalità della “morte” e la critichiamo, però l’abbiamo assimilata anche noi, ossessionati dal nostro benessere. Maria ha contestato questa cultura, restando fedele al progetto del Vangelo. È una strada difficile da seguire, che Maria ci indica nel canto del “Magnificat”.
Affidiamoci al progetto che Dio ha per ciascuno di noi. Non lasciamoci condizionare dalle nostre abitudini o dalle proposte che continuamente ci vengono rivolte; non dobbiamo fare grandi cose, ma semplicemente dobbiamo stare attenti alle cose che il Signore opera nella nostra vita, ed essere sempre giusti e solidali con tutti: dobbiamo essere sempre liberi dalle realtà umane: Così la nostra vita sarà aperta e più generosa verso tutti.
Tutti ci sentiamo attratti da Maria: se guardiamo a lei, se stiamo nelle sue braccia materne, ella ci porta al Signore, ci porta al Cielo. Non allontaniamoci mai da lei! È la nostra Mamma.