12.a domenica Ordinario
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12 domenica Ordinario

Anche Giobbe deve affrontare tante difficoltà e sofferenze nella sua vita, e Dio (prima lettura) porta Giobbe a considerare la sua piccolezza nei confronti della grandezza di Dio, e lo spinge ad avere un rapporto di fiducia in Lui, e Giobbe, nella sua sofferenza, si rivolge a Dio; forse anche noi, in tutte le difficoltà in cui ci troviamo personalmente, e nelle sofferenze che avvolgono il mondo, dovremmo buttarci veramente in Dio, attraverso la fiducia in Lui, attraverso la nostra preghiera, e vivendo la sua Parola. Dio non è in “silenzio”, ma ci ama e si interessa di noi.
C’è una notte di tempesta e di paura sul lago, e Gesù dorme. Anche nel nostro mondo c’è dolore e sofferenza, e Dio dorme. E noi diciamo a Dio: non ti importa niente di noi? Perché dormi? Destati e vieni in nostro aiuto! Questo richiesta di aiuto non vuol dire che siamo contro Dio, ma questo grido di aiuto è presente in tutta la Bibbia: ne sono pieni i Salmi, questo grido lo urla Giobbe, lo ripetono i profeti e anche gli apostoli a Gesù che dorme: “Maestro, non t’importa che siamo perduti?”.
“Perché avete paura? Non avete ancora fede?”, risponde Gesù. Dio non è altrove e non dorme. È già qui. Dio è presente, ma a modo suo; vuole salvarmi, ma vuole che io metta in campo tutte le mie capacità, tutta la mia forza. Non interviene al mio posto, ma interviene insieme a me, mi accompagna. Non mi custodisce dalla paura, ma mi custodisce nella paura. Non mi libera dalla croce, ma mi salva nella croce che devo accogliere
Tutta la nostra vita è una traversata pericolosa: un matrimonio è una traversata piena di pericoli, la vita di un bambino è una traversata piena di insidie, la nostra vita come sacerdoti e persone consacrate è una traversata piena di difficoltà e paure; la vostra vita in questa comunità è piena di insidie, di difficoltà, è una vita in cui dovete tentare di ricomporre lacerazioni che ci sono tra di voi, e nella quale dovete vincere la paura.
Ci troviamo sempre in un mare in tempesta, e vorremo che il Signore gridasse subito all'uragano: taci. Vorremmo che rimproverasse subito le onde: calmatevi. E che ci dicesse subito: è finita la tua sofferenza.
Vogliamo essere esentati dalla lotta, e invece Dio ci risponde dandoci sempre la forza per andare avanti. Noi, la nostra vita è importante per Dio: gli importano i passeri del cielo e gli importano i gigli del campo; a Dio importiamo anche noi al punto che ha contato i capelli nel nostro capo e conosce tutta la paura che portiamo nel cuore. Lui è qui con noi!
Ci dice Paolo che l’Amore di Cristo ci possiede, Tanto che, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove.