1 Quaresima
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1 domenica Quaresima
Oggi stiamo celebrando la prima domenica di Quaresima che è un Tempo “forte”, un tempo d speranza, che ci prepara a incontrarci con il Signore Risorto, alla fine dei tempi e nella nostra vita quotidiana. Questo Tempo lo abbiamo iniziato attraverso l’imposizione delle ceneri sul nostro capo, che ci ha ricordato che, come persone, siamo “polvere” e che abbiamo bisogno di convertirci per ritornare a Dio. Sono molto importanti le parole del Signore, che ci aveva riferito Gioele il Mercoledì delle Ceneri, che dicevano: “Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e con lamenti”. Forse questa frase ci ha fatto pensare che la Quaresima sia un qualcosa di triste perché dobbiamo fare tante rinunce, ma, secondo me, la Quaresima è speranza, è gioia, perché ci porta a diventare delle persone nuove che sperimentano il Cristo Risorto, anche attraverso il dolore. Questo è un tempo di 40 giorni nei quali dobbiamo vivere la stessa esperienza del popolo ebreo che trascorre 40 anni nel deserto, lontano dalle realtà umane, per essere purificato e poter ritornare a Dio, e siamo invitati a vivere anche la stessa esperienza di Gesù che passa 40 giorni nel deserto, tentato da Satana, ma che, tuttavia, resta fedele alla sua missione.
Il brano della Genesi ci parla del tema della Alleanza, della fedeltà, dell’amore che Dio sceglie di stabilire con gli uomini: Dio vuole stabilire un rapporto d’amore con noi, e allora, avere fede, per noi vuol dire che, tra Dio e ciascuno di noi, dobbiamo avere un rapporto “a tu per tu”, e non “a distanza”. Quindi in questa Quaresima dobbiamo cercare di ristabilire un vero rapporto di amicizia con Dio e con i nostri fratelli, e, parlando con Noè, Dio paragona questa alleanza all’arcobaleno che unisce il cielo e la terra. Quando vediamo l’arcobaleno siamo più tranquilli, perché ritorna il sereno. Anche nel nostro cuore dovrebbe nascere l’arcobaleno che ci unisce a Dio e ci unisce ai nostri fratelli. L’antico popolo di Noè è stato purificato dall’acqua del diluvio, come tutti noi siamo stati purificati dall’acqua del battesimo che abbiamo ricevuto.
Anche Pietro ricorda a noi cristiani la grandezza del nostro battesimo. Tutti ricordiamo e festeggiamo l’anniversario della nostra nascita, il nostro compleanno; ma, ricordiamo e festeggiamo anche l’anniversario del nostro battesimo, quando siamo stati purificati per mezzo della morte e resurrezione di Gesù? Col nostro battesimo siamo stati immersi in Cristo e siamo riemersi pieni di Cristo. Ci diceva Sant’Agostino che dobbiamo gioire, perché con il battesimo “siamo diventati non solo cristiani, ma Cristo”: siamo diventati Cristo.
Spesso noi ci lamentiamo per tante malattie o situazioni tristi che ci capitano, e, qualche volta pensiamo che ci capitino come conseguenza dei nostri peccati, oppure pensiamo, la maggior parte delle volte, che niente di tutto questo dovrebbe capitarci perché siamo e cerchiamo di vivere da cristiani. Consideriamo che il nostro battesimo sia un parafulmine che impedisce al male di colpirci. Ma il Battesimo non ci preserva dalle tentazioni e dal male. Anche Gesù è stato tentato e ha subito umiliazioni. Anche Gesù ha subito la morte in croce. Proprio perché doveva salvarci con la sua morte.
Dopo il Battesimo, ci dice Marco, che “lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana”. Marco usa solo una frase per parlarci delle tentazioni subite da Gesù, a differenza di Luca e Matteo che si dilungano nella descrizione delle 3 tentazioni subite. Marco non descrive nulla di particolare perché vuole sottolineare che la tentazione è stata una realtà sempre presente nella vita di Gesù, come è sempre presente anche nella vita di ciascuno di noi. Solo una lotta paziente, aspra e lunga ci consente di sconfiggere Satana e le sue tentazioni.
Gesù conclude la sua predicazione dicendo: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo”: non possiamo più perdere tempo. La Quaresima è il tempo nel quale dobbiamo cambiare la nostra vita, nel quale dobbiamo dare noi stessi a Dio e ai nostri fratelli. Se alla fine della Quaresima siamo ancora come siamo oggi, allora abbiamo perso tempo. “Il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo”.
È questa l’Alleanza che Dio stabilisce oggi con ciascuno di noi.