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6 Pasqua

Liturgia della Parola > Tempo Pasquale


6 domenica  di Pasqua

Siamo alla sesta domenica di Pasqua , e in questo tempo pasquale abbiamo meditato sulla figura di Dio che ci ha amato a tal punto da permettere a suo Figlio Gesù di morire sulla Croce per comunicarci la sua salvezza. Siamo ormai alla conclusione del tempo pasquale, domenica prossima celebreremo l’Ascensione di Gesù al Cielo, e la domenica successiva celebreremo la Pentecoste,  giorno che ci ricorda la discesa dello Spirito Santo. E con la Pentecoste si conclude il Tempo di Pasqua. Anche oggi. nella nostra riflessione, dobbiamo chiederci: “Perché siamo qui? Che senso ha la mia vita? Perché vivo? Verso dove sto andando?”. Dobbiamo porci queste domande, perché altrimenti ci abituiamo e siamo sicuri di essere con Dio e, magari, piano piano, ci dimentichiamo di Lui.
Le risposte a queste domande ce le suggerisce Giovanni nella seconda lettura, quando ci ricorda che “Dio è amore”, che Dio mi ama, e ci ricorda che io sono chiamato a ricambiare questo amore. “Dio è amore”: possiamo dire che in questa frase sia riassunta tutta la Bibbia. “Dio è amore” e Misericordia.
Nel brano del Vangelo, Gesù ci esorta a rimanere nell’amore di Dio osservando i comandamenti, perché possiamo avere la vera gioia nel nostro cuore, e continua affermando che noi dobbiamo vivere amando gli altri “come” lui ha fatto con ciascuno di noi: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi”. E Gesù ha offerto la sua stessa vita per ciascuno di noi. Siamo chiamati ad amare, non con il nostro cuore umano, ma con il cuore stesso di Dio. Se riusciamo ad amare in questo modo, anche noi faremo esperienza dell'infinito amore di Dio, perché Dio abiterà dentro il nostro cuore.
“Verso dove stiamo andando nel nostro cammino?”, “Perché mi trovo qui, in Chiesa?”. Noi viviamo per essere santi, e siamo qui per farci santi. Tutti possiamo e tutti dobbiamo essere santi e così possiamo dare senso pieno alla nostra vita.
Nel brano degli Atti degli Apostoli abbiamo sentito che c’è una relazione  tra la Chiesa e lo Spirito Santo. È proprio lo Spirito che suggerisce quello che bisogna fare e quello che non bisogna fare. Si sono affidati completamente allo Spirito come al Maestro che guida, che ispira, che sollecita. gli apostoli siano stati capaci di scorgere la presenza e l'opera dello Spirito anche in mezzo ai problemi e alle difficoltà che la vita presentava. Tante volte, noi, nelle nostre decisioni ci lasciamo guidare la nostra mente umana, facciamo le nostre scelte guidati dalla nostra mentalità, e magari sbagliamo, perché non chiediamo aiuto allo Spirito.
In attesa della festa della Pentecoste, chiediamo allo Spirito Santo di illuminarci nella nostra vita, perché possiamo vivere in profondità, con gioia e gratitudine, il nostro rapporto di amore verso Dio e verso i nostri fratelli.
“Se uno mi ama, osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui”.

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