1 Avvento
Liturgia della Parola > Tempo di Avvento
1 domenica di Avvento
Con la Solennità di Cristo Re dell’Universo abbiamo concluso l’Anno Liturgico, e con questa domenica iniziamo il nuovo Anno Liturgico, con la celebrazione del Tempo di Avvento, e nel corso di questo anno ci accompagnerà prevalentemente il vangelo di Marco.
Il Tempo di Avvento è il tempo durante il quale attendiamo la venuta del Signore: venuta del Signore che celebreremo il giorno di Natale, ricordando la sua incarnazione, e l’Avvento deve prepararci anche alla venuta del Signore alla fine dei tempi, quando si incontrerà con ciascuno di noi, e, ancora, ci deve preparare ad accogliere il Signore che viene ogni giorno della nostra vita. E allora, penso che dovremmo vivere ogni giorno come Avvento, per essere pronti ad accogliere il Signore che viene.
Concludiamo un Anno liturgico, e subito dopo iniziamo il nuovo anno con il Tempo di Avvento. Sembra monotono ripetere sempre le stesse cose, il sacerdote ripete sempre gli stessi insegnamenti, ormai ci siamo abituati, e l’Avvento non ci offre più nulla che ci possa essere utile: è sempre ripetere le stesse idee, sempre ripetere le stesse indicazioni, ma non ci dà nulla di nuovo. È monotono.
Il tempo di Avvento dovrebbe scuoterci, dovrebbe farci svegliare per vivere con impegno la nostra fede. Quanti anni stiamo vivendo il Tempo di Avvento? Tanti anni! Forse per qualcuno pochi anni, per altri 20, 40, 60 anni: e, nonostante lo viviamo da vari anni, siamo chiamati di nuovo a vivere l’Avvento! Perché, se sono tanti anni che lo viviamo? Anche se siamo cristiani che frequentano, forse con il passare dei giorni e degli anni i nostri cuori si intorpidiscono, si addormentano, e lo slancio che potevamo avere prima, forse diventa solo un ricordo di quello che facevamo con impegno. Oggi viviamo situazioni difficili dal punto di vista economico, siamo abbattuti per tante malattie, come il covid, sentiamo il peso per la nostra fatica quotidiana, e tutto questo ci porta a smarrire la speranza e la fiducia in Dio: purtroppo non abbiamo più speranza per qualcosa di buono e di valido.
Questo tempo di Avvento ci richiama alla conversione e ci spinge ad avere speranza. In questo tempo nel quale stiamo vivendo momenti di paura e di sofferenza, la Parola di Dio ci esorta a ritornare a Lui e ad avere sempre fiducia nel suo aiuto e nella sua presenza. Con grande fiducia, cerchiamo di ritornare al Signore, vivendo una vita di preghiera, di unione con la sua Parola, di amore verso tutti i nostri fratelli, e sperimenteremo anche noi le parole conclusive del brano di Isaia: “Signore, tu sei nostro padre; …, tutti noi siamo opera delle tue mani”. Forse qualche volta ci sembra che Dio sia lontano, che sia assente dalla nostra vita, ma questo Avvento ci ricorda che Dio sta per giungere, portando la salvezza per ciascuno di noi. Come ci dice Paolo, tutti noi siamo stati chiamati da Dio “alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro!”. Non possiamo vivere senza la speranza che Dio si interessi di ciascuno di noi. Anzi, questa non è speranza, ma per noi è certezza!
In Avvento anche in noi sorge spontanea la preghiera che troviamo spesso nella liturgia, e che dice “Vieni, Signore Gesù”, invocazione che ripetiamo anche noi personalmente, perché sentiamo la necessità di non essere soli, ma non dobbiamo solamente chiedere al Signore di venire tra di noi, ma dobbiamo vivere anche l’esortazione che ci rivolge Gesù: “Fate attenzione, …; vegliate, …; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Vegliate!”.