3 Quaresima
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3 domenica Quaresima
La quaresima è un tempo di speranza, durante il quale dobbiamo cercare di rinnovare la nostra vita avvicinandoci sempre più a Dio. Abbiamo tante tentazioni che cercano di allontanarci da Lui. Anche Gesù è stato tentato per fargli seguire la logica umana del potere e della gloria, invece di seguire la logica di Dio, come ci ha mostrato il vangelo della prima domenica di quaresima, e anche domenica scorsa, con Abramo, abbiamo visto la tentazione di avere una religiosità fanatica, come il sacrificio del figlio Isacco. E oggi abbiamo la tentazione della legge e del Tempio, situazioni che tante volte ci fanno entrare in crisi.
Al Salmo Responsoriale ripetiamo “Signore, tu hai parole di vita eterna”, e, davanti alla Parola di Dio, dovrebbe essere questa l’idea presente nel nostro cuore: la Parola di Dio è la parola di vita eterna. Spesso anche noi rifiutiamo la Parola di Dio, la Legge, perché la vediamo come una imposizione, come un insieme di norme che ci impediscono di agire secondo la nostra volontà: non puoi fare questo, non devi fare quest’altro , …. E allora entriamo in contrasto con la Legge, con i comandamenti, e li rifiutiamo.
Non possiamo fare certe cose, senz’altro, ma non le dobbiamo fare perché ci è imposto di non farle, ma non le dobbiamo fare, solo per amore, perché dobbiamo crescere nel nostro rapporto di intimità con Dio. Vivere, mettere in pratica le Parole del Signore, ci fanno fare esperienza della vita eterna, ci fanno entrare in un rapporto profondo con Dio Padre. Quando diciamo “no” a certe sperienze, è un ”no” che diciamo con amore perché vogliamo vivere in unione con Dio: “Tu hai parole di vita eterna”.
Quando Gesù entra nel Tempio, lo trova pieno di pellegrini, di animali destinati ai sacrifici, e di cambiavalute che cambiavano le monete imperiali che erano considerate impure: questo, in quel periodo, era tutto normale! Gesù reagisce a questa situazione e scaccia i venditori perché, forse, volevano sfruttare la religione per il proprio arricchimento e il proprio benessere, e per loro il tempio era solo un mercato (“Non fate della casa del Padre mio un mercato”). Questo è un insegnamento che vale anche per tutti noi. Il Tempio, la Chiesa, non è un mercato! È il luogo in cui incontro il Signore. Se quando andiamo al Tempio, in Chiesa, e siamo con il peccato, lontani da Dio, non siamo molto diversi dai venditori scacciati dal Tempio; e non siamo diversi da loro se in Chiesa andiamo per criticare e giudicare gli altri.
Quale è il Tempio di Dio? È l’edificio, il caseggiato della Chiesa? No! Il vero Tempio di Dio è Gesù Cristo, morto e Risorto: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”, aveva esclamato Gesù parlando di se stesso. Solo se entriamo in comunione profonda con lui possiamo incontrare Dio. Ma Dio non è presente solo in Gesù che annunciamo morto e risorto, ma deve essere presente anche in ciascuno di noi: anche noi siamo il Tempio di Dio. Forse, Gesù, può condannare anche ciascuno di noi, e non solo i mercanti del Tempio, perché non capiamo che noi dobbiamo essere il Tempio nel quale abita Dio. Abbiamo altri interessi personali che ci allontanano da Lui. Sarò Tempio di Dio, sarò il luogo in cui Lui è presente, solo se nella mia vita ci sarà l’amore, il perdono, la misericordia, solo se anche io, come Gesù, saprò prendere la Croce e offrirmi a Dio con tuta la mia vita.
“Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito; chiunque crede in lui ha la vita eterna”.