Presentazione al Tempio
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Presentazione del Signore
Ogni uomo, e in particolar modo noi battezzati, siamo chiamati a vivere sempre in unione con Dio, offrendo continuamente noi stessi a Lui: dobbiamo offrirci al Signore, vivendo la nostra vita sempre in unione con Lui, facendo in modo che la nostra vita sia una vita vissuta alla Luce di Dio. Dobbiamo essere sempre illuminati dal Signore.
Quella di oggi, la festa della Presentazione di Gesù al Tempio, è una festa importante per tutti noi cristiani, ma è in particolar modo importante anche per le persone della vita consacrata e per i religiosi, le suore e le persone consacrate, che tempo fa hanno "consacrato”, che hanno “donato” la propria vita a Gesù, per essere testimoni del suo amore tra gli uomini, e cercano di essere “Luce” per gli altri: nella festa odierna Gesù è "presentato" al cospetto di Dio, e allo stesso modo i religiosi r lr persone consacrate, oggi vogliono riconsegnare la loro vita alla tenerezza di Dio e al servizio degli altri.
Il semplice gesto delle candele che accendiamo in questa Liturgia, ci ricorda che oggi è la festa della Luce, è la festa che ci mostra che Gesù è la Luce per ogni uomo e per ciascuno di noi, che Gesù è la Luce che ci rivela il volto di un Dio che è un papà buono e misericordioso, e non un tiranno di cui dobbiamo avere paura.
Sono passati 40 giorni da quando è avvenuta la “manifestazione” di Gesù a Natale, e oggi viviamo la “presentazione” del Signore, che è il racconto della sua offerta a Dio, secondo quanto prescriveva la legge di Mosè, che voleva che il primogenito fosse offerto a Dio ed essere riscattato con l’offerta di una coppia di tortore o di giovani colombi.
Maria e Giuseppe si trovano al Tempio per assolvere questo rito voluto da Mosè, e questa celebrazione deve ricordare anche a tutti noi che la vita appartiene a Dio e che dobbiamo riconoscere che la nostra vita è un dono che abbiamo ricevuto da Lui. E allora non sono solo le persone consacrate che devono “offrirsi” al Signore, non sono solo le suore, ma anche tutti quanti noi, oggi, dobbiamo “presentarci” a Dio, offrendo la nostra vita a Lui e ai fratelli.
Gesù, presentandosi al Tempio, obbedisce alla Legge di Mosè, cioè Dio si sottomette alle tradizioni degli uomini. Già all’inizio della sua vita Gesù è offerto al Padre, è stato donato a Dio, e Gesù ripeterà questo gesto tantissime volte nella sua vita, fino ad arrivare alla sua morte in Croce. Fin dall’inizio Gesù è un dono al Padre, e Dio Padre ne fa un dono per tutta l’umanità, ci offre Gesù come un dono per ciascuno di noi.
La vita che abbiamo è un dono di Dio: oggi, questa nostra piccola vita che abbiamo, offriamola completamente a Dio. Da lui l’abbiamo ricevuta, a Lui dobbiamo donarla con un atto di amore, cercando di essere sempre pienamente disponibili ai nostri fratelli, a immagine di Gesù che si offre a Dio e a ciascuno di noi, per la nostra salvezza. Riviviamo anche noi l’esperienza di Simeone che, dopo che ha preso Gesù tra le sue braccia, esclama “Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua Parola, perché i miei occhi hanno visto la salvezza”, che è Gesù.