3 domenica Ordinario
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3 domenica Ordinario
Abbiamo concluso il Tempo di Natale con la celebrazione della Epifania e del Battesimo di Gesù, quando Lui inizia la sua missione in mezzo al popolo, e oggi, con questa celebrazione siamo invitati ad ascoltare la Sua Parola e a viverla nella nostra vita. Leggere il Vangelo non è come leggere un giornale: quando leggo un giornale capisco le sue informazioni, ma non mi toccano direttamente perché mi lasciano tale e quale come ero prima. Purtroppo questo può capitare anche quando leggiamo la Sacra Scrittura e aumenta solo la nostra conoscenza sui fatti della vita di Gesù, senza che ci aiutino a cambiare vita. Ma questo non è sufficiente.
Il popolo ebreo è rientrato dall’esilio a Babilonia da quasi un secolo, ma non è ancora rinato come popolo, e nelle cittadine che sono state ricostruite frettolosamente, c’è anarchia e c’è violenza. Allora il sacerdote Esdra raduna il popolo e per una giornata leggono la Torah, la Legge di Dio, che ormai era stata dimenticata. Il popolo è entusiasta sentendo la Parola di Dio, e capisce che adesso ha un fine da raggiungere, capisce che, cosa che avevano dimenticato, capisce che c’è la Parola di Dio che deve essere la loro guida, e iniziano nuovamente ad accoglierla. Anche noi siamo invitati a essere come Esdra e come il popolo ebreo, lasciandoci guidare dalla Parola di Dio. Non dobbiamo sentirla e leggerla come se fosse un giornale che ci dà solo notizie.
La Chiesa non è l’insieme dei sacerdoti e dei vescovi, come spesso pensiamo, ma la Chiesa siamo noi, ogni battezzato forma la Chiesa, siamo un unico corpo all’interno della Chiesa, e Paolo, nella seconda lettura, ci ricorda che tutti noi dobbiamo contribuire alla salvezza, alla crescita della Chiesa, perché Dio a ciascuno di noi, senza eccezioni, ha concesso dei carismi, dei doni, che dobbiamo esercitare per il bene di tutti gli altri.
Gesù, a Nazaret, inizia la sua vita pubblica, ed entra nella Sinagoga, dove legge un passo del profeta Isaia che annuncia una buona notizia per i poveri, per i prigionieri, per gli oppressi e per i ciechi, e conclusa la lettura, Gesù afferma “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”. Abbiamo ancora bisogno di leggere e meditare la Sacra Scrittura, ma essere cristiani non vuol dire che dobbiamo fare riferimento a un libro, ma vuol dire che dobbiamo fare riferimento a una Persona, a Cristo. Gesù è il Verbo, come troviamo nel Vangelo di Giovanni, e il Verbo, la Parola, Gesù, non è una scrittura in un libro, ma il Verbo si è fatto carne (Natale), il Verbo, la Parola, Gesù, ci ha parlato, ci ha toccato, ha vissuto con noi e resta con noi fino alla fine dei tempi.
Come leggiamo e ascoltiamo la Scrittura? Come un libro che ci dà notizie del passato, o lo leggiamo con un atteggiamento di fede, sicuri che Dio è presente ora e che è Lui che ci parla? È oggi, che si compie la salvezza, la liberazione, la consolazione, è oggi il tempo di Dio, è oggi che il Signore è presente. Oggi! È Oggi, e non quando nel passato le Chiese erano piene e sentivamo che la Chiesa era potente, non quando pensiamo con nostalgia al gruppo che frequentavamo quando la parrocchia era vivace e ci aiutava. Forse oggi siamo scoraggiati vedendo il male presente nella società, vedendo le Chiese vuote, e pensiamo che non ci sia più la salvezza. No, la salvezza c’è anche oggi, anche se c’è l’Isis, la crisi cinese, la paura delle bombe atomiche, le chiese vuote, la violenza che cresce, i tanti contrasti politici …. Oggi è la Salvezza!
Oggi il Signore è qui! Accogliamo sempre la Parola di Dio e realizziamola come ha fatto Gesù, viviamola sempre a fianco dei più deboli e degli oppressi. In questa giornata rendiamo credibile la parola di Dio, attraverso la nostra disponibilità, il nostro sorriso e con il nostro ottimismo. Oggi il Signore è qui.