2 domenica Avvento
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2 domenica di Avvento
Con questa domenica iniziamo la seconda settimana del tempo di Avvento, che è un tempo durante il quale dobbiamo prepararci, con impegno e generosità, per poterci incontrare con Gesù, sia in questo Natale, sia per poterlo incontrare ogni giorno nelle varie persone che incontriamo e nelle varie situazioni, felici e tristi, che viviamo nella nostra vita, e sia per poterlo incontrare e sperimentare alla fine dei tempi, quando verrà a incontrarsi con ciascuno di noi.
Ci sono state due persone che hanno vissuto pienamente il loro “Avvento”, aspettando la venuta del Salvatore, e sono: Maria Santissima, che dopo l’annuncio dell’Angelo, attende con amore e devozione la nascita di Gesù, e poi anche Giovanni Battista, che fu riempito della parola di Dio e predicava la conversione e il cambiamento della vita.
Noi, come ci stiamo preparando per incontrarci con il Signore? Vedo che qui presenti siamo in tanti, tutti con diverse, con varie età! Quindi abbiamo celebrato tanti “Avvento” per molti anni, abbiamo vissuto tanti “Natali”, ma, forse, nonostante che abbiamo celebrato tanti Avvento e tanti Natali, forse non siamo mai riusciti a far nascere veramente il Signore dentro di noi. E ogni anno continuiamo a vivere l’avvento, continuiamo a celebrare il Natale, con la speranza di poterlo incontrare e di farlo nascere nel nostro cuore. Con questo Avvento, ancora una volta Dio ci offre la possibilità di accogliere Cristo – Luce, dentro di noi.
Dio non lascia mai solo l’uomo in mezzo ai problemi, ma interviene sempre ad aiutarci con il suo amore, ed è intervenuto subito dopo il peccato originale, promettendo ad Adamo e a Eva, che avrebbe inviato suo Figlio Gesù tra di noi per salvarci, come è intervenuto a favore del popolo Ebreo (prima lettura), popolo che è triste e scoraggiato perché si trova in esilio, e, attraverso le parole del profeta Baruc, Dio annuncia che traccerà una strada perché il popolo ebreo possa far ritorno alla terra dei padri, alla terra di Israele.
Anche a noi Dio indica una strada che dobbiamo percorrere perché possiamo ritornare a Lui, e per indicarci la strada che dobbiamo percorrere, invia Giovanni Battista, come ci mostra oggi il brano evangelico. Baruc era stato inviato al popolo ebreo, perché potesse far ritorno in Israele, convertendosi e sperimentando la misericordia di Dio, e a noi è inviato Giovanni Battista, non un potente del periodo, ma un giovane trentenne che viveva nel deserto digiunando, e proprio Giovanni Battista ci esorta a convertirci perché possiamo vivere sempre uniti con Dio Padre, ci invita a far ritorno alla casa del Padre.
Il Battista incontra Dio, perché si trova nel deserto, nel silenzio, lontano da tutte le realtà umane che lo possono distrarre: se vogliamo incontrare Dio, creiamo il “deserto” intorno e dentro di noi, anche restando nel nostro ambiente; non lasciamoci guidare o distrarre da realtà umane, dal desiderio della ricchezza o del potere, ma, come ci dice Giovanni, prepariamo la via del Signore, e moriamo al peccato, all’odio, all’ingiustizia, al giudizio negativo verso gli altri, per rinascere a nuova vita in unione con Dio e con i fratelli. È questa la strada da percorrere per poterlo far nascere dentro di noi.
Come ci dice Paolo, anche noi dobbiamo far crescere il nostro amore e la nostra disponibilità verso Dio e verso gli altri, per poter celebrare un vero Natale, una vera nascita del Signore nel nostro cuore.