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8 Ordinario

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8 domenica Ordinario

Perché noi possiamo ottenere la salvezza che ci è stata donata attraverso la morte e la risurrezione di Gesù, non è sufficiente che abbiamo una fede che sia fatta solo di parole, ma, se abbiamo una vera fede, questa nostra fede deve produrre, nella nostra vita, delle “opere”, delle azioni, attraverso le quali si può vedere se nel nostro cuore c’è la bontà oppure se non ci sono dei frutti buoni.
Noi siamo ancora liberi, per fortuna, e abbiamo la possibilità di incontrare tante persone. Frequentando gli altri possiamo conoscerli ed esprimere il nostro giudizio su di loro: giudichiamo la famiglia, gli amici, la nostra società e i politici, per qualcosa di buono o di cattivo che notiamo. Viviamo in una comunità, siamo dentro la società, e quindi è inevitabile che esprimiamo qualche giudizio sulle situazioni che ci circondano o sulle persone che frequentiamo. Il Vangelo ci dice che, prima di giudicare negativamente gli altri, dobbiamo vederci bene, e Gesù ci dice:” Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello”. Anche noi nel nostro occhio abbiamo tante travi che ci impediscono di vedere bene le situazioni.
Purtroppo, esiste la cattiveria nel cuore dell’uomo, ma siamo invitati a esercitare una prudenza particolare quando esprimiamo giudizi sulle persone, specialmente quando si tratta di attribuire loro cattive intenzioni o accusarli di malizia o orgoglio, o qualsiasi altra caratteristica negativa. Il male esiste nel mondo, ma tutto il male viene fuori dal nostro cuore (omicidi, furti, invidia …), e solo Dio conosce quello che c’è veramente nel cuore degli uomini, mentre noi possiamo solo presumerlo vedendo le cose che succedono. Non possiamo giudicare il male che c’è negli altri perché non riusciamo a vedere quello che c’è nel nostro cuore: crediamo di vedere la pagliuzza nell’occhio del nostro fratello e non vediamo la trave che c’è nel nostro occhio.
Il male è presente in ciascuno di noi, e invece di ampliarlo con i nostri discorsi, dobbiamo riconoscere che il male possiamo combatterlo solo con la misericordia e con il perdono. Il Vangelo ci chiede di non giudicare e ci esorta a discernere, a vedere bene.  E “vedere bene” vuol dire che devo restare in dialogo con l’altro, che non devo chiudermi nel rapporto con gli altri, che non devo rinunciare al confronto.
Dobbiamo avere sempre speranza: se nel nostro cuore c’è negatività, per fortuna c’è sempre anche una parte di buono, e allora dobbiamo “discernere”, dal nostro cuore dobbiamo far uscire solo il meglio, non la parte negativa. Infatti, ci ha detto Gesù: “L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male”.
Tutti noi abbiamo un “buon tesoro”, abbiamo risorse che possiamo elargire agli altri, e che scopriamo solo quando decidiamo di non giudicare, e cerchiamo di capire gli altri e, magari, iniziamo ad amarli.
“Risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita”.

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